Immagine dell'orto botanico

5 giardini da visitare in primavera con Firenzecard

Mer, 30/04/2025 - 11:00

Primavera a Firenze è sinonimo di parchi e giardini in fiore, tavolozze di mille colori, con profumi inebrianti, dove si risvegliano e sbocciano camelie, tulipani, glicine, peonie, rose, ecc. Giardini all’italiana, giardini all’inglese, giardini impreziositi da fontane o sculture.
Oggi ti proponiamo 5 giardini dove potrai ammirare la primavera in tutta la sua bellezza:

1. Giardino di Villa Bardini. Qui tre varietà di glicine ci regalano nel mese di aprile la magia di un percorso dalle sfumature lilla, viola, porpora, rosa, che si affaccia su una delle viste più belle sulla città. Il Giardino Bardini racconta sette secoli di storia fiorentina e del giardinaggio, di introduzioni botaniche, di moda e mutamenti, e comprende tre realtà diverse per epoca e stili 8il giardino all’italiana, con la magnifica scalinata barocca; il bosco all’inglese che, con i suoi elementi esotici, rappresenta un raro esempio di giardino anglo-cinese; il parco agricolo in cui ha trovato posto un nuovo frutteto e lo splendido pergolato di glicini). Ad oggi sono presenti circa duecento pezzi di scultura, tredici fontane, tre grotte, un eccezionale “muro fontana”, un patrimonio botanico composto in gran parte da alberature secolari come lecci e filliree, olivi e numerose collezioni di piante quali ortensie, rose, camelie, azalee e lo splendido pergolato del glicine.

2. Giardino di Boboli. Qui la primavera è un affascinante connubio di arte e natura.  Boboli non a caso è uno tra i più antichi e importanti esempi di giardino all’italiana nel mondo, tale da aver ispirato i giardini della reggia di Versailles. 45.000 acri di area verde con fontane, sculture, grotte. Qui tra gli altri fiori possiamo ammirare una collezione di Rose Antiche e Moderne con ben 156 varietà. I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando il modello di giardino all'italiana che divenne esemplare per molte corti europee. La vasta superficie verde suddivisa in modo regolare, costituisce un vero e proprio museo all'aperto, popolato di statue antiche e rinascimentali, ornato di grotte, prima fra tutte quella celeberrima realizzata da Bernardo Buontalenti, e di grandi fontane, come quella del Nettuno e dell’Oceano.

3. Orto Botanico “Giardino dei Semplici”. La primavera è la stagione migliore per visitare il Giardino dei Semplici che il terzo Orto Botanico più antico al mondo. Un vero e proprio tripudio di colori e profumi, con il suo patrimonio di 9.000 esemplari di piante. In questo museo vivente a cielo aperto, ogni stagione è in grado di riservare elementi di interesse e curiosità per il visitatore, dal neofita all’esperto. L’anno botanico infatti inizia a febbraio con le fioriture precoci delle bulbose per proseguire poi con l’esplosione di colori e forme delle collezioni a fioritura primaverile quali le azalee, le rose e le orchidee spontanee. L’estate è, invece, la stagione delle ortensie e delle piante acquatiche tropicali (ninfee, loto blu del Nilo, fior di loto, ecc.) che prosperano nelle vasche all’aperto, ma anche quella in cui ammirare l’orto domestico e le specie officinali nel loro massimo rigoglio. I colori caldi del foliage degli oltre 150 esemplari arborei presenti, tra specie latifoglie e sempreverdi, rendono infine l’autunno una delle stagioni più affascinanti nell’Orto.

4. Giardino della Villa Medicea della Petraia. Il giardino  si sviluppa su tre piani a terrazza sfruttando il pendio del sito: piano dei parterres, piano del vivaio e piano della figurina, mantenendo ancora intatta la spazialità geometrica dell’originario giardino cinquecentesco, che si deve a Ferdinando I dei Medici, raffigurato nella lunetta di Giusto Utens, conservata, insieme alle altre tredici della serie, nella villa. Il piano della Figurina prende il nome dalla scultura in bronzo della Venere Fiorenza, capolavoro del Giambologna, posta a coronamento della fontana del Labirinto, qui trasferita dal Giardino della villa di Castello nel 1788, all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena, ed oggi conservata in una stanza all’interno della villa. Nel Parco è possibile ammirare, tra gli altri fiori, le orchidee spontanee.

5. Giardino della Villa Medicea di Castello. Questo giardino può essere considerato il prototipo del giardino all’italiana cinquecentesco. Venne realizzato come parte significativa di un complessivo programma di rinnovamento e abbellimento della Villa. Il progetto venne affidato a Niccolò Pericoli detto il Tribolo, responsabile anche della realizzazione dell’imponente impianto idraulico, che avrebbe alimentato le numerose fontane. Punti salienti del ricco e articolato progetto decorativo elaborato dal Tribolo, insieme a Pierino da Vinci e altri artisti sono: la fontana di Ercole e Anteo e la straordinaria Grotta degli Animali o del Diluvio. Fra le più celebri in Europa, la grotta, ideata dal Tribolo stesso, era animata in origine da spettacolari giochi d’acqua,  simulando una grotta naturale in cui sono assemblati gruppi scultorei di animali in marmi policromi. Il giardino vanta una eccezionale collezione di agrumi, costituita da circa cinquecento piante di importanza storico-botanica unica al mondo discendenti dalle antiche varietà medicee con esemplari di oltre trecento anni di vita. Le piante sono rigorosamente curate secondo le antiche tecniche di coltivazione, esposte all’aperto da aprile a ottobre e ricoverate nel periodo invernale nelle storiche limonaie. Anche il giardino delle erbe officinali è un vero gioiello con la Stufa dei mugherini, che custodisce il raro gelsomino indiano di Goa detto “mugherino”, che dà il nome alla serra del cosiddetto “ortaccio” o Giardino segreto.