IO SONO QUELLO CHE HO DONATO
In mostra una selezione di tessuti, maioliche rinascimentali e rari libri d’artista del Novecento per rendere omaggio a Loriano Bertini, imprenditore pratese e grande collezionista che con la sua donazione di oltre 600 tessuti antichi rese possibile la nascita del Museo del Tessuto nel 1975.
Loriano Bertini amava parafrasare la celebre frase di Gabriele D’Annunzio “Io ho quel che ho donato” nel motto “Io sono quello che ho donato”, facendo riferimento alla gioia per ciò che si dà.
Numerosi sono stati i musei e le istituzioni culturali di alto profilo che hanno accolto le donazioni di Bertini, tra cui il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Museo di Palazzo Davanzati, il Museo del Bargello, il Museo della ceramica di Montelupo.
Straordinaria la sua collezione di libri illustrati da artisti internazionali del XX secolo. E, per la prima volta a Prato verranno esposti al pubblico 22 libri d’artista italiani ed europei a partire dal Futurismo di Marinetti passando per Picasso, Matisse, Mirò, Dalì, Duchamp, fino alle correnti artistiche del secondo Novecento con Capogrossi, Fontana e Isgrò.
Tra gli interessi collezionistici di Loriano Bertini spiccano anche le maioliche, di cui alcuni preziosi esemplari sono stati donati al Museo della ceramica di Montelupo e in questa occasione sono stati prestati al Museo del Tessuto ed esposti in mostra: un orciolo, una scodella, una crespina e un orcio, tutti di manifattura montelupina realizzati tra Cinquecento e Seicento.
In mostra è presente, infine, anche un’accurata selezione di frammenti di vari formati di velluti fiorentini, veneziani e genovesi, lampassi e broccatelli, oltre a due straordinari libri con le pagine realizzate in tessuto jacquard in finissimo filato di seta: il libro di preghiere tessuto da J. A. Henry e presentato per la prima volta alla celebre Esposizione Universale di Parigi del 1889 (vincitore del Gran Prix) e il libro “La Marseillaise”, in cui la partitura musicale dell’inno francese è stata realizzata dalla ditta lionese Chatel & Tassinari.
Loriano Bertini amava parafrasare la celebre frase di Gabriele D’Annunzio “Io ho quel che ho donato” nel motto “Io sono quello che ho donato”, facendo riferimento alla gioia per ciò che si dà.
Numerosi sono stati i musei e le istituzioni culturali di alto profilo che hanno accolto le donazioni di Bertini, tra cui il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Museo di Palazzo Davanzati, il Museo del Bargello, il Museo della ceramica di Montelupo.
Straordinaria la sua collezione di libri illustrati da artisti internazionali del XX secolo. E, per la prima volta a Prato verranno esposti al pubblico 22 libri d’artista italiani ed europei a partire dal Futurismo di Marinetti passando per Picasso, Matisse, Mirò, Dalì, Duchamp, fino alle correnti artistiche del secondo Novecento con Capogrossi, Fontana e Isgrò.
Tra gli interessi collezionistici di Loriano Bertini spiccano anche le maioliche, di cui alcuni preziosi esemplari sono stati donati al Museo della ceramica di Montelupo e in questa occasione sono stati prestati al Museo del Tessuto ed esposti in mostra: un orciolo, una scodella, una crespina e un orcio, tutti di manifattura montelupina realizzati tra Cinquecento e Seicento.
In mostra è presente, infine, anche un’accurata selezione di frammenti di vari formati di velluti fiorentini, veneziani e genovesi, lampassi e broccatelli, oltre a due straordinari libri con le pagine realizzate in tessuto jacquard in finissimo filato di seta: il libro di preghiere tessuto da J. A. Henry e presentato per la prima volta alla celebre Esposizione Universale di Parigi del 1889 (vincitore del Gran Prix) e il libro “La Marseillaise”, in cui la partitura musicale dell’inno francese è stata realizzata dalla ditta lionese Chatel & Tassinari.
Note di accesso:

Chiuso il giorno di Natale. Nelle altre festività sono possibili ampliamenti dell’orario di apertura. Si prega di consultare il sito web del museo.
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